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- Il 49% delle attività lavorative potrebbe essere automatizzato utilizzando tecnologie già esistenti, secondo il report McKinsey.
- Solo il 5% dei lavori potrà essere completamente automatizzato, mentre l'automazione avrà un impatto parziale su circa il 60% delle mansioni lavorative.
- In Italia, l'automazione avrà un impatto su attività lavorative tra il 49% e il 51% del totale, rendendola seconda in Europa solo alla Repubblica Ceca.
L’automazione e l’intelligenza artificiale (IA) stanno trasformando radicalmente il panorama economico e sociale, portando alla nascita di un nuovo ordine economico definito da alcuni come tecnofeudalesimo. Questo termine, coniato dall’economista ed ex ministro delle finanze greco Yanis Varoufakis, descrive un sistema in cui le rendite sostituiscono i profitti e il potere politico consolidato diventa la principale fonte di ricchezza.
Secondo Varoufakis, il cloud capital rappresenta l’evoluzione del capitalismo in una forma più estrema e meno competitiva. In questo nuovo ordine, i capitalisti non si preoccupano più di produrre e vendere beni, ma si concentrano sull’estrazione di rendite attraverso piattaforme digitali. Questo fenomeno è particolarmente evidente nelle piattaforme di consegna, dove gli algoritmi dettano le pratiche lavorative e le decisioni, come il licenziamento, sono prese in base a valutazioni algoritmiche.
Il Ruolo dell’Automazione nel Settore dei Servizi
L’automazione sta avendo un impatto significativo anche nel settore dei servizi, in particolare nel servizio clienti. La frustrazione di dover navigare attraverso canali di servizio clienti automatizzati è una realtà comune per molti consumatori. Le voci preregistrate e indifferenti alle emozioni umane allontanano i consumatori dal servizio personalizzato, riflettendo una crescente dipendenza dalla tecnologia.
Questo fenomeno non è limitato alle banche o ai servizi pubblici, ma si estende anche alle telecomunicazioni e ad altri settori. L’automazione, sebbene aumenti l’efficienza, solleva questioni sulla responsabilità e sull’autorialità, sfumando i confini tra l’input umano e quello delle macchine.
L’Impatto dell’Automazione sul Mercato del Lavoro
Un report della McKinsey intitolato “A Future That Works: Automation, Employment, and Productivity” esamina l’impatto dell’automazione sul mercato del lavoro fino al 2065. Secondo il report, l’automazione potrebbe riguardare il 60% delle attività lavorative, con un impatto significativo su alcune mansioni a valore aggiunto che richiedono un apporto cognitivo.
McKinsey stima che il 49% delle attività lavorative retribuite potrebbe essere automatizzato utilizzando tecnologie già dimostrate efficaci. Questo valore equivale a circa 16 mila miliardi di dollari in salari relativi a 1,1 miliardi di posizioni lavorative. Tuttavia, solo il 5% dei lavori potrà essere completamente automatizzato, mentre l’automazione avrà un impatto parziale su circa il 60% delle mansioni lavorative.
L’impatto dell’automazione varierà a seconda dei Paesi e dei settori. Ad esempio, in Italia, l’automazione avrà un impatto su attività lavorative tra il 49% e il 51% del totale, rendendola seconda in Europa solo alla Repubblica Ceca.
La Nuova Economia dell’Automazione
L’intelligenza artificiale sta anche costringendo gli economisti a rivedere i loro modelli su come la tecnologia influisce sui mercati del lavoro. Tradizionalmente, si pensava che la tecnologia rendesse i lavoratori più produttivi, permettendo ai salari di aumentare. Tuttavia, alcuni economisti stanno ora considerando la possibilità che i miglioramenti tecnologici possano ridurre i salari di tutti i lavoratori.
La nuova economia dell’automazione distingue tra l’utilizzo della tecnologia per automatizzare il lavoro esistente e la creazione di nuove capacità. Ad esempio, l’IA può aumentare la produttività dei lavoratori della conoscenza, ma può anche ridurre la domanda di posti di lavoro a salario intermedio, come quelli amministrativi.
Bullet Executive Summary
L’automazione e l’intelligenza artificiale stanno trasformando il panorama economico e sociale, portando alla nascita di un nuovo ordine economico definito come tecnofeudalesimo. Questo sistema si basa sull’estrazione di rendite attraverso piattaforme digitali, con un impatto significativo sul mercato del lavoro e sui servizi. L’automazione potrebbe riguardare il 60% delle attività lavorative, con un impatto parziale su circa il 60% delle mansioni lavorative. Tuttavia, solo il 5% dei lavori potrà essere completamente automatizzato. Gli economisti stanno rivedendo i loro modelli per comprendere meglio come la tecnologia influisce sui mercati del lavoro, distinguendo tra l’automazione del lavoro esistente e la creazione di nuove capacità.
L’automazione e la trasformazione digitale rappresentano una sfida e un’opportunità. A livello base, l’automazione può migliorare l’efficienza e la produttività, ma richiede una gestione attenta per evitare disuguaglianze. A livello avanzato, la trasformazione digitale può creare nuove categorie di lavoro e migliorare la qualità della vita, ma richiede un coinvolgimento attivo dei lavoratori e delle istituzioni per garantire che i benefici siano equamente distribuiti.
In conclusione, mentre ci avviciniamo a un futuro sempre più automatizzato, è essenziale riflettere su come possiamo utilizzare queste tecnologie per migliorare la nostra società, garantendo al contempo che nessuno venga lasciato indietro.