Clearview AI: la tua privacy è davvero al sicuro?

L’uso della tecnologia di riconoscimento facciale da parte di agenzie governative come ICE e FBI solleva serie preoccupazioni, soprattutto quando le aziende che sviluppano queste tecnologie hanno legami con ambienti estremisti di destra. Un’indagine di Mother Jones ha rivelato i profondi legami tra Clearview AI, una società che fornisce tecnologia di riconoscimento facciale, e figure dell’estrema destra.

## Le Radici Ideologiche di Clearview AI

L’indagine ha portato alla luce come Hoan Ton-That, co-fondatore di Clearview AI, fosse immerso in un ambiente alt-right, frequentando neo-nazisti e altri estremisti. Ton-That era ossessionato da concetti come razza e QI, arrivando persino a consultare esperti di eugenetica durante lo sviluppo della tecnologia. Esplorò la possibilità di identificare persone omosessuali basandosi sui loro tratti somatici.

Queste rivelazioni sollevano interrogativi inquietanti sull’influenza di ideologie estremiste nello sviluppo e nell’applicazione di tecnologie di sorveglianza.
## L’Uso della Tecnologia per Scopi Ideologici

I documenti ottenuti da Mother Jones mostrano come i fondatori di Clearview AI abbiano discusso l’uso della loro tecnologia per colpire immigrati, persone di colore e progressisti. Hal Lambert, co-CEO di Clearview AI e importante finanziatore del GOP, ha espresso il desiderio di “abbattere questi sinistroidi” e ha spinto per l’uso della tecnologia per dimostrare teorie cospiratorie sulla frode elettorale.

Ton-That, sostenitore di Donald Trump, immaginava di utilizzare il riconoscimento facciale per confrontare le immagini dei migranti che attraversavano il confine con le foto segnaletiche, al fine di individuare eventuali precedenti arresti negli Stati Uniti. Propose anche di monitorare i social media dei migranti per individuare “post che dicono ‘odio Trump’ o ‘Trump è una puttana’” e di prendere di mira chiunque avesse “affinità con gruppi di estrema sinistra”.
## Violazioni della Privacy e Controversie Legali

Clearview AI è stata multata per circa 100 milioni di dollari per aver violato le leggi sulla privacy di numerosi paesi europei. Le autorità di protezione dei dati in Francia, Grecia, Italia e Paesi Bassi hanno stabilito che le pratiche di raccolta dati della società sono illegali.

Nonostante queste sanzioni, Clearview AI prevede di perseguire ulteriori contratti con il Dipartimento della Difesa e il Dipartimento della Sicurezza Interna.

## Riflessioni sull’Automazione e la Sorveglianza

L’automazione dei processi di sorveglianza, resa possibile da tecnologie come il riconoscimento facciale, offre indubbi vantaggi in termini di efficienza e scalabilità. Tuttavia, l’uso indiscriminato di queste tecnologie, soprattutto quando alimentato da ideologie estremiste, può portare a gravi violazioni della privacy e a discriminazioni.

La trasformazione digitale in atto richiede una riflessione critica sull’etica e l’impatto sociale delle nuove tecnologie. È fondamentale che le leggi e le normative siano adeguate a proteggere i diritti dei cittadini e a prevenire abusi.

## Un Futuro Sorvegliato?

La vicenda di Clearview AI solleva interrogativi inquietanti sul futuro della sorveglianza e sulla possibilità che le tecnologie di riconoscimento facciale vengano utilizzate per scopi politici e ideologici. La mancanza di regolamentazione a livello federale negli Stati Uniti rende la situazione particolarmente preoccupante.
La nomina di figure estremiste a posizioni chiave all’interno di agenzie governative come l’FBI aumenta il rischio che queste tecnologie vengano utilizzate per colpire oppositori politici e attivisti.

È essenziale che la società civile, i legislatori e le autorità di regolamentazione si impegnino a fondo per garantire che le tecnologie di sorveglianza siano utilizzate in modo responsabile e trasparente, nel rispetto dei diritti fondamentali dei cittadini.

## Conclusione: Un Imperativo Etico per l’Innovazione

La storia di Clearview AI ci ricorda che l’innovazione tecnologica non è neutrale. Le tecnologie che creiamo riflettono i nostri valori e le nostre priorità. È quindi fondamentale che l’innovazione sia guidata da un imperativo etico, che tenga conto dell’impatto sociale delle nuove tecnologie e che protegga i diritti e le libertà di tutti.
Amici, riflettiamo un attimo. L’automazione, in fondo, è l’arte di far fare alle macchine ciò che prima facevamo noi. Ma cosa succede quando automatizziamo la sorveglianza? Quando affidiamo a un algoritmo il compito di riconoscere i volti, di tracciare i movimenti, di analizzare i comportamenti? Il rischio è quello di creare una società in cui la libertà individuale è soffocata dalla paura di essere costantemente osservati e giudicati.

Un passo avanti potrebbe essere l’implementazione di sistemi di riconoscimento facciale decentralizzati e basati sul consenso, in cui ogni individuo ha il controllo dei propri dati biometrici e può decidere quando e come condividerli. Immaginate un futuro in cui il riconoscimento facciale non è uno strumento di sorveglianza di massa, ma un mezzo per proteggere la nostra identità e la nostra privacy. Un futuro in cui la tecnologia è al servizio dell’uomo, e non viceversa.