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- La proposta di divieto riguarda i software e i componenti per veicoli connessi progettati, sviluppati, prodotti o forniti da aziende legate alla Cina o alla Russia.
- I veicoli autonomi possono raccogliere fino a 19 terabyte di dati all'ora, o fino a 5.100 TB all'anno.
- Se approvato, il divieto sul software entrerà in vigore per i modelli dell'anno 2027 e sulle componenti hardware per i modelli dell'anno 2030.
L’amministrazione del Presidente Joe Biden ha annunciato lunedì una proposta di divieto sulla vendita di software importato di fabbricazione cinese e delle cosiddette “auto intelligenti” negli Stati Uniti, citando preoccupazioni sulla sicurezza nazionale. Questa mossa, che si estende anche a tecnologie simili provenienti dalla Russia, mira a prevenire che le agenzie di intelligence cinesi o russe utilizzino veicoli connessi a internet per accedere all’infrastruttura statunitense o alla rete elettrica.
La Casa Bianca ha dichiarato che le case automobilistiche cinesi stanno cercando di dominare le tecnologie dei veicoli connessi negli Stati Uniti e a livello globale, ponendo nuove minacce alla sicurezza nazionale, inclusi i rischi per le catene di approvvigionamento. Il Dipartimento del Commercio ha specificato che la proposta di regolamento vieterebbe i sistemi di veicoli connessi progettati, sviluppati, prodotti o forniti da aziende legate alla Cina o alla Russia. Questa designazione è ampia e comprende “sistemi e componenti che collegano il veicolo al mondo esterno, inclusi moduli Bluetooth, cellulari, satellitari e Wi-Fi”, nonché sistemi di guida automatizzata.
Implicazioni per l’Industria Automobilistica
La proposta di divieto potrebbe avere un impatto significativo sull’industria automobilistica, con alcune eccezioni previste per i piccoli produttori di automobili. Se approvato, il divieto sul software entrerà in vigore per i modelli dell’anno 2027, mentre le proibizioni sull’hardware saranno applicate ai modelli dell’anno 2030. Questa proposta arriva in un momento in cui le case automobilistiche continuano a sviluppare veicoli con nuovi e migliorati modi di raccogliere informazioni sui conducenti e sull’ambiente circostante.
Ad esempio, i veicoli autonomi possono raccogliere fino a 19 terabyte di dati all’ora, o fino a 5.100 TB all’anno. La tecnologia installata nei veicoli di General Motors (GM) a partire dal modello del 2015 ha permesso al produttore di Detroit di raccogliere e trasmettere dati dettagliati sulla guida ogni volta che un conducente utilizzava il veicolo. Questi dati includevano informazioni su quando i conducenti si mettevano al volante, la velocità di guida, se le cinture di sicurezza erano allacciate, la distanza percorsa e il tempo di funzionamento del motore.
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Preoccupazioni sulla Privacy dei Dati
Non sempre questi dati vengono mantenuti privati. In alcuni casi, i dati vengono venduti a broker di dati globali come LexisNexis e Verisk, che poi condividono tali informazioni con le compagnie di assicurazione. Verisk ha pagato aziende come American Honda Motor e Hyundai Motor America meno di $1 per ogni auto da cui hanno condiviso i dati, secondo una recente lettera di due senatori democratici.
L’anno scorso, la Mozilla Foundation ha definito i veicoli connessi “la peggiore categoria di prodotti per la privacy” che avesse mai esaminato dopo aver testato 25 diverse marche. Nessuna ha soddisfatto gli standard minimi di sicurezza della fondazione, e tutte tranne due – Renault e Dacia – non danno ai conducenti il diritto di eliminare i propri dati personali. Sei marche di auto – Cadillac, GMC, Buick, Chevrolet, Kia e Nissan – sono state trovate a raccogliere informazioni genetiche; Nissan e Kia, secondo Mozilla, dichiarano di raccogliere dati sull’attività sessuale e sulla vita sessuale dei conducenti. Tesla è diventata il secondo prodotto a fallire completamente i test di Mozilla ed è stata l’unica casa automobilistica etichettata con un “AI inaffidabile”.
Prospettive Future e Commenti Pubblici
Il Dipartimento del Commercio ha incontrato i produttori di automobili per redigere la proposta di regolamento, ma sta ancora raccogliendo feedback dalle parti interessate. È previsto anche un periodo di commento pubblico di 30 giorni sulla proposta di regolamento prima che venga finalizzata. Questa iniziativa riflette una crescente preoccupazione per la sicurezza nazionale e la privacy dei dati in un’era di rapida trasformazione digitale e automazione.
Bullet Executive Summary
La proposta di divieto del Presidente Biden sui software cinesi nelle auto intelligenti rappresenta un passo significativo verso la protezione della sicurezza nazionale e della privacy dei dati. Con l’aumento dell’automazione e della connettività nei veicoli, le preoccupazioni per la vulnerabilità delle informazioni personali e delle infrastrutture critiche sono diventate sempre più pressanti. La raccolta e la condivisione dei dati da parte delle case automobilistiche sollevano questioni etiche e legali che richiedono una regolamentazione attenta e ponderata.
In un contesto di trasformazione digitale, è fondamentale comprendere come le tecnologie emergenti possano essere utilizzate sia per il progresso che per potenziali minacce. La scalabilità produttiva e l’automazione offrono opportunità senza precedenti, ma richiedono anche una vigilanza costante per garantire che i benefici superino i rischi. La riflessione personale su questi temi può aiutare a navigare in un futuro sempre più interconnesso e complesso.
- Sito ufficiale della Casa Bianca sulla strategia nazionale per la cybersecurity
- Documento ufficiale della General Motors sulla privacy dei consumatori
- Comunicati stampa della Casa Bianca per approfondire la proposta di divieto sul software cinese nelle auto intelligenti
- Sito ufficiale del Dipartimento del Commercio statunitense con comunicato stampa sulla proposta di regolamento per la sicurezza dei veicoli connessi