E-Mail: [email protected]
- Entro il 2030, l'UE punta a coprire il 10% del fabbisogno annuale con l'estrazione, il 40% con la trasformazione e il 25% con il riciclaggio delle materie prime critiche.
- Francia, Germania, Italia e Spagna rappresentano quasi il 60% del PIL dell'UE e sono membri della Minerals Security Partnership e del G7.
- Iren gestisce circa 60 impianti di trattamento dei rifiuti in Italia, contribuendo al raggiungimento dei target del Critical Raw Materials Act.
La recente normativa europea sulle materie prime critiche rappresenta un passo fondamentale per garantire un approvvigionamento sicuro e sostenibile di risorse essenziali per l’industria europea. L’UE ha identificato materie prime come il litio, il cobalto e il nichel, cruciali per la produzione di batterie, e il gallio, utilizzato nei pannelli solari, come elementi chiave per raggiungere i suoi obiettivi climatici e digitali. La normativa mira a ridurre la dipendenza dell’UE dalle importazioni da singoli paesi fornitori, rafforzando la resilienza delle catene di approvvigionamento.
Il regolamento stabilisce quattro pilastri principali: definire priorità d’azione chiare, sviluppare le capacità europee, investire in attività di ricerca e innovazione, e promuovere un’economia più sostenibile e circolare. Entro il 2030, l’UE punta a coprire il 10% del fabbisogno annuale con l’estrazione, il 40% con la trasformazione e il 25% con il riciclaggio delle materie prime critiche. Inoltre, non oltre il 65% del fabbisogno annuo per ciascuna di queste sostanze dovrebbe essere fornite da un singolo paese al di fuori dell’UE.
Principi dell’UE per le materie prime sostenibili
I principi dell’UE per le materie prime sostenibili mirano a creare una comprensione comune delle operazioni di estrazione e trasformazione delle materie prime tra gli Stati membri. Questi principi si basano sulla normativa vigente in materia di sostenibilità e fanno riferimento a iniziative internazionali concordate. L’obiettivo è informare meglio i cittadini sulle condizioni in cui avvengono tali attività e aumentare l’accettazione pubblica.
Questi principi non impongono obblighi agli Stati membri o all’industria, ma mirano a promuovere la coerenza tra i sistemi di certificazione ed etichettatura emergenti. La direzione generale del Mercato interno, dell’industria, dell’imprenditoria e delle PMI è responsabile dello sviluppo di questi principi, che contribuiranno a una maggiore sostenibilità e trasparenza nel settore delle materie prime.
- 🔋 Grande passo avanti per la sostenibilità europea......
- 🚨 Troppa burocrazia potrebbe rallentare l'implementazione......
- 🤔 E se automatizzassimo tutta la catena di approvvigionamento?......
Materie prime strategiche: i piani dei Big Four dell’UE
Il 24 maggio, l’Unione Europea ha pubblicato lo European Critical Raw Materials Act (EU CRMs Act), un regolamento che stabilisce obiettivi ambiziosi per garantire un accesso sicuro e sostenibile alle materie prime critiche. Francia, Germania, Italia e Spagna sono i paesi più attivi nella messa in atto di questa normativa, dato il peso economico e industriale dei loro settori produttivi.
La Francia ha anticipato l’implementazione dello EU CRMs Act con la creazione dell’Observatoire Français des Ressources Minérales (OFREMI) e la riforma del Codice minerario. La Germania ha incluso il dossier delle materie prime critiche nella sua Strategia di sicurezza nazionale del 2023 e ha istituito un fondo sovrano per le materie prime. La Spagna ha dichiarato le risorse di litio presenti nell’Extremadura di interesse pubblico, mentre l’Italia ha presentato il Decreto-legge Materie Prime per rilanciare l’esplorazione geologica nazionale.
Questi paesi rappresentano quasi il 60% del PIL dell’UE e sono membri della Minerals Security Partnership e del G7. Il loro attivismo è essenziale per il raggiungimento degli obiettivi dello European Critical Raw Materials Act, che prevede anche la cooperazione con partner internazionali per garantire un approvvigionamento diversificato e sostenibile.
Che cosa prevede la nuova legge sulle materie prime critiche
La nuova legge sulle materie prime critiche dell’Unione Europea mira a garantire un accesso sostenibile e sicuro a risorse vitali per l’economia europea. Le principali disposizioni del regolamento includono la valutazione e il monitoraggio delle materie prime critiche, la diversificazione delle fonti di approvvigionamento, la promozione del riciclo e della circolarità, la cooperazione internazionale e gli investimenti in ricerca e sviluppo.
La normativa identifica due categorie di materiali, contrassegnati come critici e strategici, essenziali per le transizioni verso un’economia più verde e digitalizzata, nonché per i settori della difesa e dello spazio. Stabilisce anche tre parametri di riferimento per il consumo annuale di materie prime critiche nell’UE: almeno il 10% dovrà provenire da estrazioni locali, il 40% sarà trattato all’interno dell’UE e il 25% deriverà da materiali riciclati.
La legge introduce scadenze chiare per le procedure di autorizzazione dei progetti di estrazione mineraria e di riciclaggio, con l’obiettivo di accelerare l’iter autorizzativo e garantire un impegno significativo con le comunità locali.
Il position paper “Materie prime critiche e produzioni industriali italiane” realizzato da The European House – Ambrosetti, in collaborazione con il Gruppo Iren, ha analizzato il valore delle materie prime critiche nelle produzioni industriali green e ha delineato dieci messaggi chiave per il recupero delle materie prime critiche. Iren, attiva nei settori strategici dell’energia, dell’acqua, dell’ambiente e delle reti, fornirà un contributo sostanziale al raggiungimento dei target richiesti dal Critical Raw Materials Act grazie alla gestione diretta di circa 60 impianti di trattamento dei rifiuti in Italia.
Bullet Executive Summary
La normativa europea sulle materie prime critiche rappresenta un passo cruciale per garantire un approvvigionamento sicuro e sostenibile di risorse essenziali per l’industria europea. Francia, Germania, Italia e Spagna sono i paesi più proattivi nell’implementazione di questa normativa, con iniziative che spaziano dalla creazione di osservatori nazionali alla riforma dei codici minerari. La nuova legge sulle materie prime critiche mira a diversificare le fonti di approvvigionamento, promuovere il riciclo e la circolarità, e investire in ricerca e sviluppo.
In un contesto di crescente domanda globale e tensioni geopolitiche, l’UE deve rafforzare la sua resilienza e ridurre la dipendenza da singoli paesi fornitori. La cooperazione internazionale e la promozione di un’economia delle materie prime più sostenibile e circolare sono fondamentali per raggiungere questi obiettivi. La normativa europea sulle materie prime critiche rappresenta un passo avanti verso un futuro più sostenibile e resiliente.
La nozione base di automazione, scalabilità produttiva e trasformazione digitale correlata al tema principale dell’articolo è che l’automazione e la digitalizzazione delle catene di approvvigionamento possono migliorare significativamente l’efficienza e la sostenibilità della gestione delle materie prime critiche. Ad esempio, l’uso di tecnologie avanzate per il monitoraggio e la gestione delle risorse può ridurre gli sprechi e ottimizzare i processi di estrazione e riciclaggio.
Una nozione avanzata di automazione, scalabilità produttiva e trasformazione digitale applicabile al tema dell’articolo è l’implementazione di sistemi di intelligenza artificiale e machine learning per prevedere e gestire le interruzioni della catena di approvvigionamento. Questi sistemi possono analizzare grandi quantità di dati in tempo reale per identificare potenziali rischi e suggerire azioni correttive, migliorando la resilienza e la sostenibilità delle catene di approvvigionamento delle materie prime critiche.
- Comunicato stampa ufficiale dell'Unione Europea sul Critical Raw Materials Act
- Sito ufficiale della Direzione Generale del Mercato Interno, Industria, Imprenditoria e PMI della Commissione Europea per approfondire sulla normativa UE sulle materie prime critiche
- Sito ufficiale dell'Istituto geologico francese BRGM con comunicato stampa sul lancio dell'OFREMI, osservatorio delle risorse minerali strategiche per l'industria
- Sito ufficiale dell'Ufficio delle pubblicazioni dell'Unione Europea, pagina dedicata alla pubblicazione della 3ª edizione del Raw Materials Scoreboard